Francesco Gabbi, mi preparo per i Mondiali e tifo Luna Rossa

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Francesco Gabbi è nato a Parma 38 anni fa e ha cominciato a regatare nel 1994. Nella sua carriera, cominciata nel 1994 ha partecipato a 18 Campionati del Mondo (1 Laser Radial, 2 49er, 1 470 juniores, 1 Platu 25, 4 Swan 45, 1 D-One, 3 ORC, 1 Swan 60, 1 J/70, 2 Melges 20 e 1 Melges 32), 7 Campionati Europei (1 Laser Standard juniores, 2 49er, 1 ORC e 1 D-One, 1 J/70 e 1 Melges 20) e 24 Campionati Italiani (4 Optimist, 3 Laser Radial, 5 Laser Standard, 2 49er, 3 Platu 25, 3 ORC, 2 D-One, 1 Dragone e 1 SB20). Dal 2003 al 2005 ha fatto parte della Squadra Olimpica di vela Italiana, facendo anche da sparring partner per i Giochi Olimpici di Atene nella classe 49er.

Francesco, come comincia a regatare uno che è nato a Parma?

La storia è un po’ buffa. Nessuno nella mia famiglia aveva gran confidenza con il mare. io da piccolo soffrivo di asma quindi più tempo passavo al mare meglio era. Nell’estate del 1992 mio padre si appassionò al Moro di Venezia. L’estate dopo mi spinse a fare un corso di vela. Mio padre voleva che fosse il mio sport e quindi da li è cominciato tutto. Nel 2002 sono diventato professionista. Il sogno erano le Olimpiadi del 2008 ma non è stato destino, c’è andato Pietro Sibello che ora è in Nuova Zelanda ed è il randista di Luna Rossa. La vela purtroppo non ti dà da vivere, io facevo parte di un gruppo sportivo militare e ho dovuto interrompere. Ora regato per gli armatori, appassionati che hanno delle barche che necessitano di professionisti che li aiutino a vincere. Con me c’è gente che ha fatto l’America’s Cup e le Olimpiadi.

Cosa ti piace di più della tua disciplina?

La libertà. Questo sport è diverso dagli altri. Da quando sei piccolo ti insegnano che se non ne hai più voglia non puoi mollare, perchè sei in mezzo al mare. Ti forma, ti fa crescere, devi essere esperto anche di meccanica, perchè quando si rompe qualcosa devi metterci le mani. Ho attraversato l’Europa con una barca su un carrello attaccata a un furgone! Ricordo le trasferte in Germania, Polonia o Olanda seguendo la strada con le cartine!

Quanto allenamento ci vuole per stare ad alti livelli?

Quelli che fanno le classi olimpiche si allenano tutti i giorni. Io se potessi andrei sempre, quando invece regati con gli armatori sei vincolato alle loro decisioni. Io al Kf8mx Academy cerco di allenarmi tantissimo fisicamente per farmi trovare sempre pronto.

Com’è l’allenamento di un velista?

C’è gente che va molto in bicicletta, sicuramente il velista è più forte nelle tirate che nelle spinte. Bisogna allenare l’equilibrio, delle volte sembra di essere dentro una lavatrice. Io ho scelto il Kf8 perchè seguivo Kiara Fontanesi su Instagram perchè mi piacciono tutti gli sport. Vedevo che si allenava in questo centro e mi ha incuriosito. Durante il Lockdown ho cercato qualcosa per farmi trovare pronto per la nuova stagione e da quel momento ho cominciato ad allenarmi li! Il centro è molto bello e lo staff è preparatissimo, hanno studiato esercizi che posso simulare la barca. Non ero in forma accettabile, ora invece sono al top!

Prossimo obiettivo?

Sono stato confermato per questa stagione, ho fatto una regata a Montecarlo il mese scorso e dopo quattro mesi di inattività siamo arrivati settimi. Ora a causa del Covid è un po’ tutto fermo. Partecipero alle quattro tappe dei campionati italiani e poi agli europei in Danimarca, Covid permettendo. La barca si chiama “Viva” e la classe è la J70. Poi ho altre due barche con cui dovrei fare europei e mondiali ma dipende tutto dalla pandemia.

Ci racconti cosa succede un minuto prima della regata?

La partenza nel nostro sport è molto importante, qualcuno lo considera come il 70% della buona riuscita della regata. Io regato su barche monotipo, le barche sono ugali, la differenza la fa l’equipaggio con tattiche e manovra. C’è una linea immaginaria che va tagliata alla fine dei 5 minuti quindi bisogna cercare di arrivare veloci a questa linea, ma non troppo per non prendere penalità. Nella testa abbiamo un piano, ma il signor vento nessuno lo conosce. Io a bordo sono un regolatore delle vele, quindi sono concentratissimo sul vento e naturalmente sulle vele.

Stai seguendo luna rossa?

Certamente, queste barche sono tutte diverse ed è uno spettacolo. A differenza delle “mie” barche non vanno tutte forte uguali. Non vedo l’ora di scoprire Team New Zealand. Spero siano regate combattute per poter parlare tanto di vela. Io naturalmente tiferò per i ragazzi, li ho sentiti settimana scorsa e gli ho chiesto del doppio timoniere, che a quanto pare gli avversari non utilizzeranno. Mi hanno fatto ridere perchè ieri hanno fatto la pesa, quindi erano tutti a dieta e oggi mi pare abbiano mangiato tantissimo. Non vedo l’ora di assistere a questo spettacolo.