Un minuto prima… Della finale di “Prada Cup”

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Mauro Stanzani è l’ex grinder di Luna Rossa ed oggi gestisce un ristorante a Bologna. A pochi giorni dalla finale della “Prada Cup” abbiamo fatto due chiacchiere ricordando le vecchie regate, per provare a capire come vive il “minuto prima” della competizione un velista…

di Gianluca Prudenti

Mauro come nasce la tua passione per la vela?

La mia passione per la vela nasce per caso. Sono sempre stato un giocatore di Football Americano a Bologna. Giocavo nei Warriors in Serie A, ero un difensore. Poi un giorno ho saputo che Team Luna Rossa cercava nel mondo del football gente potente e veloce, sportiva, che si sapesse muovere bene. Io mi ero appassionato alle regate del  Moro di Venezia qualche anno prima e quindi andai a fare le selezioni. Alla fine presero solo me… Quindi direi che è cominciato tutto un po’ per gioco…

Ci spieghi che fa un grinder?

Il grinder in barca manovra le vele: cazza le vele di poppa e di prua e anche le volanti. Bisogna fare tutto quello che serve per fare andare la barca.

Ecco… spiegaci cosa vuol dire cazzare una vela…

Cazzare le vele vuol dire tirare la corda che le fa gonfiare. Immagina di avere un lenzuolo in mano che si muove senza senso, bisogna fargli prendere aria nei punti giusti per fare in modo che ti spinga. Di solito il lenzuolo/vela è fissato a uno due punti fermi e a uno volante, che è quello di qui mi occupavo io.

Come hai imparato tutte queste cose?

Di vela non sapevo nulla. Ho imparato andando 10 ore in barca per 3 anni. Facevamo due ore di allenamento in palestra e poi dalle 10 alle 18 eravamo in mezzo al mare… Prima a Punta Ala, in Toscana e poi ad Aukland, in Nuova Zelanda. E’ stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita, non sapevo nulla di vela e non mi aspetttravo nulla del genere. A parte il lustro personale è stata una grande esperienza, ho vissuto 5 anni da atleta professionista facendo solo quello nella vità. E’ stata un’esperienza che mi ha dato tantissimo.

Sei ancora in contatto con i tuoi ex compagni?

Siamo diventati una famiglia, quindi li sento ancora tutti. Per farti un esempio, Max Sirena, lo skipper attuale di Luna Rossa era un mio coinquilino. L’ho sentito poco prima delle regate. Quella vita un po’ mi manca ma fa è normale. Ora ho 50 anni, non potrei piu fare quella vita: il mondo della vela è bellissmo, ma un conto è fare le regate, un conto è fare il marinaio. Ora ora vado per diletto, in vacanza. Ho smesso 6/7 anni fa.

Come ci si prepara ad un evento del genere?

Diciamo che ci vuole tanto allenamento e dedizione e bisogna avere un obiettivo in testa. Le privazioni sono tantissime: io, ad esempio, da una vita normale mi sono ritrovato in un mondo completamente diverso. Mi svegliavo ogni mattina alle 5.30, dalle 6 alle 7 andavo in palestra e poi era solo vela. Quando facevo tardi andavo a letto alle 10!

Ci racconti qualche aneddoto?

Ricordo che durante la regata contro Paul Cayard che era lo skipper di America One del New York Yacht Club, si ruppe l’albero… Un minuto prima stavi battagliano, quello dopo dovevi salvare la pelle… Una cosa strana… A bordo non è stato bellissimo. E poi ricordo gli scherzi che ci facevamo tra di noi. Quando vivi a 20 mila Km da casa la squadra diventa la tua seconda famiglia. Ricordo che avevamo inventato il supereroe della vela: Super Cazz. Quando eravamo in difficoltà, nei “cazzi” inneggiavamo a lui perchè ci tirasse fuori dalle difficoltà.

Ci spieghi cosa succede un minuto prima dell’inizio della gara?

Un minuto prima della campanella della partenza si cade in uno stato di trance, la concentrazione è massima. E’ come se si spegnesse tutto il resto, vedi e senti solo la barca. Vive le sensazioni con tutto il corpo, l’acqua non è mai ferma devi sentirla. Tutti i sensi sono rivolti alla barca, al vento e all’acqua. La regata comincia nel prendere posizione prima della campana. Io spegnevo l’interruttore e pensavo solo alla vela: vento, ordini dello skipper. Nient’altro, niente pioggia sole o freddo.

E un minuto dopo?

Quando l’adrenalina scende a seconda di come è andata hai una gioia immensa o una delusione cocente. Quando abbiamo perso l’ “America’s Cup” è stato bruttissimo, ma resta il fatto che se hai fatto le cose per bene e hai dato il massimo hai la coscienza a posto.

A metà febbraio ci sarà la finale della “Prada Cup”, che ha sostituito la “tua Luis Vittuon Cup“…

Seguo sempre le regate e mi piace tantissimo. Penso che sarà una bella finale perche lo sviluppo della barca è stato molto buono. Vediamo gli inglesi come sono messi. Ineos è una barca moto forte, vedremo in queste settimane che miglioramenti ci saranno. Dipenderà molto dal vento. Diciamo che Ineos Uk parte favorita ma confido molto nei ragazzi

Il mondo della vela è cambiato molto…Cosa ne pensi?

Io sono un nostalgico, la mia vela era piu godereccia. Oggi le barche sono portate all’estremo, puoi usarle solo per fare competizioni. Volendo fare un paragone, le barche di oggi sono molto simili alle macchine di F1. Sono praticamente impossibili da usare se non in gara. Sono belle da vedere, velocissime ma secondo me la magia della vela viene un po’ meno, è tutto basato sulla velocita, ci sono meno strambate e virate. C’è sempre più tecnologia e meno fattore umano.

Ora che fai?

Ora faccio il ristoratore, che è l’altra grande mia passione. Ho un ristorante che si chiama “Il boccone del Prete”, sulla prima collina bolognese. Se avete voglia di venire a trovarmi…